Canali Minisiti ECM

Prediabete sempre più diffuso e precoce: colpito il 15% degli italiani

Diabetologia Redazione DottNet | 24/07/2017 13:48

Aumentano i rischi per l'infarto; per combatterlo a volte sono necessari farmaci

"Il prediabete riguarda circa il 15% degli italiani ed è una condizione sempre più diffusa e sempre più precoce, ma non innocua. E' infatti associato a un maggior rischio di infarto. E' necessario, pertanto, trattarla precocemente, con dieta, attività fisica e, quando necessario, anche farmaci".

A fare il punto è Simona Frontoni, direttore UOC Endocrinologia e Diabetologia dell'Ospedale Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina e Presidente della sezione Lazio della Società Italiana di Diabetologia (Sid).    Il prediabete non è ancora diabete conclamato ma ci sono già alterazioni glicemiche. Si tratta, spiega Frontoni, "di una condizione molto frequente e legata all'obesità, ma già in caso di sovrappeso alcuni soggetti predisposti possono svilupparlo perché c'è anche una componente genetica importante". Si individua facilmente dalle analisi nel sangue di routine: a segnalarlo è un livello di glicemia a digiuno alterata (tra 100 e 125, mentre nel diabete è superiore a 126), primo segnale di allarme che suggerisce la necessità di procedere a un esame con curva da carico di glucosio. "Il problema - aggiunge - è che la presenza di un alterato metabolismo glicemico è già associato, oltre a quello di sviluppare diabete in futuro, a aumento del rischio di coronaropatia intorno al 26%, che predispone, a sua volta, all'infarto".

pubblicità

Per questo, "le linee guida suggeriscono che in questi soggetti è necessario iniziare subito a lavorare attraverso la dieta - che deve essere mediterranea e ipocalorica, con pochi grassi e molte fibre - e con attività fisica regolare di 20-30 minuti al giorno".    Nei soggetti a rischio molto elevato, ad esempio persone che hanno una storia di diabete gestazionale, obesità severa, o sono adulti sotto i 60 anni, questo però non basta. "In questi casi - conclude l'esperta - possono essere in aggiunta prescritti farmaci. Quello di prima scelta (con il miglior rapporto costo beneficio) è la metformina, usata per il diabete da almeno 60 anni, e ormai consolidata anche per condizioni di prediabete e insulinoresistenza". 

Commenti

I Correlati

Benini: "Solo con la piena collaborazione di tutte le parti si potrà fare fronte a questa criticità annosa del nostro sistema che rappresenta, ad oggi, un forte ostacolo al pieno esercizio del diritto alla salute da parte dei cittadini"

Dieta Mediterranea, genere e microbiota intestinale influenzano una delle più diffuse patologie croniche

Al Monaldi nasce l’ambulatorio per la cura delle retinopatie diabetiche. La drammatica testimonianza di Elio Tronco, uno dei 460mila pazienti campani a rischio cecità a causa della retinopatia diabetica

Dal 10 al 28 giugno consulenze specialistiche gratuite per pazienti con tipo 2 in circa 50 centri

Ti potrebbero interessare

Benini: "Solo con la piena collaborazione di tutte le parti si potrà fare fronte a questa criticità annosa del nostro sistema che rappresenta, ad oggi, un forte ostacolo al pieno esercizio del diritto alla salute da parte dei cittadini"

Dal 10 al 28 giugno consulenze specialistiche gratuite per pazienti con tipo 2 in circa 50 centri

Candido, Amd: "Insulina settimanale prima rivoluzione per le persone con diabete, subito la disponibilità". Benini (Fand): "una notizia epocale per il concreto miglioramento della vita dei pazienti". Avogaro (Sid): "migliora il controllo glicemico"

Nervo: Reinserire il farmaco in fascia A o almeno di valutare la possibilità di mantenerlo rimborsabile per i soggetti con diabete in età scolastica

Ultime News

Aggiornato il simulatore, per la vecchiaia 67 anni fino al 2028

Il taglio si farà sentire per chi lascerà il lavoro dal gennaio 2025 grazie al meccanismo che adegua i criteri di calcolo dell’assegno ogni biennio sulla base delle aspettative di vita

L'équipe guidata da Antonio Bozzani, direttore della Chirurgia Vascolare del San Matteo, è la prima ad aver contribuito con l'arruolamento di due pazienti, entrambi pavesi di 72 e 85 anni

"Alcune norme rispondono parzialmente alle nostre richieste, altre sono da emendare"